giovedì 30 gennaio 2014

mercoledì 29 gennaio 2014

Mischia rugby e calcio e cosa ottieni?

Questo post è un tantino caotico perchè per spiegarmi, ho dovuto fare un paio di premesse. Scusare per il caos...

Un amico edicolante ha regalato a mio papà un album dei calciatori della Panini e questo è diventato l'ennesimo gioco di Figlio.
(((Apro parentesi - il detto album ha le dimensioni di un elenco del telefono! Tanto per cominciare ci sono le figurine delle varie coppe e supercoppe, poi trofei e loghi di vari tornei giovanili. Per ogni squadra di serie A una figurina per il gagliardetto e 6 figurine per la formazione, tutti i giocatori, 6 spazi vuoti per gli aggiornamenti (!) e la foto della primavera. Ogni squadra ha quindi 4 pagine!!! Poi, figurine di tutte le squadre rivisitate in chiave 'Topolino'. Le figurine dei derby. Gli arbitri (ma per favore...), il film del campionato passato (la sorpresa, l'emergente, il cannoniere...), la serie B (qui ci ridimensioniamo: una facciata per squadra) e il pallone della serie B.  Poi la Lega Pro con i 2 gironi, la 2° divisione, la serie A femminile e per finire 8 figurine con le immagini del colpo di testa, del tiro di collo, di piatto... posso dirlo, tanto Figlio non sa ancora leggere:
MA CHE P@LLE!!!
...e tra l'altro, credo sia impossibile finire l'album! ... ma non volevo parlare di questo ...)))


- Quando gli è stato dato l'album, Figlio ha chiesto "Cos'è?" e noi "L'album dei calciatori Panini".
- Figlio è abbastanza curioso e se guardiamo un programma in tv, ascolta, a volte domanda, elabora e poi se ne esce con delle perle.
- Ogni tanto su Dmax guardiamo 'Il Cacciatore di Tifosi', la trasmissione condotta da chef Rubio per avvicinare i non tifosi al rugby, visto che tra pochi giorni inizia il 6 Nazioni.

Risultato di tutto ciò? Se ora si chiede a Figlio cosa sia quell'album, la risposta è

"L'ALBUM DEI CACCIATORI DI PANINI"

per fortuna la parola 'calciatore' non fa ancora parte del suo vocabolario ... W LA PALLAVOLO! 
hi hi hi

martedì 28 gennaio 2014

I giovani d'oggi ...

Lo sapete, non mi faccio mai i fatti miei.
L'altro giorno ero sull'autobus e davanti a me c'era una ragazza che mandava messaggi. Tutto normale, direte voi. No, perchè ogni volta che si illuminava lo schermo, lei digitava un codice per sbloccare il telefono e poi scriveva il messaggio ...

Mi è subito venuto da pensare che la ragazzina avesse una madre molto impicciona e che questo fosse il modo per tenerla lontana dal suo cellulare ma ora ditemi voi CHE UTILITA' PUO' AVERE?! 
Più che altro, attiva questa opzione quando sei a casa, non quando sei in giro per i fatti tuoi!
Nel quarto d'ora che ce l'ho avuta sotto il naso, avrà mandato almeno 20 messaggi e OGNI VOLTA che le si illuminava il telefono, digitava il codice e poi scriveva il messaggio... codice, messaggio ... codice, messaggio ... codice, messaggio ...

che immensa rottura di scatole, tra l'altro!

lunedì 27 gennaio 2014

Punti di vista




Guardando un giornale "Che cosa è questo?"
E Figlio: "Un unicorno!"


... secondo voi gli stò raccontando troppe favole fantastiche?

sabato 25 gennaio 2014

Rai 3 o Italia 1?







Quale dei due film ho visto più volte?







non so qualche scegliere per stasera!

venerdì 24 gennaio 2014

Non perchè l'ho fatto io, eh ...

... ma come mi sono venuti bene i capelli di Figlio, dietro?! 


La prima volta che ho portato Figlio dalla parrucchiera 5 €, la seconda volta 10! Ma che, scherziamo?! Abbiamo comprato la macchinetta e mi diverto un sacco! Non che ci voglia un genio, eh, ma stò diventando veramente brava!!! E MI DIVERTO UN SACCO! 
Marito però non si fida a farseli tagliare ...

giovedì 23 gennaio 2014

In Viaggio con Jane Austen - L. V. Rigler

Mamma mia che stupidaggine di libro!

E' la storia di Jane, una tizia inglese degli inizi dell'800 che si sveglia nel corpo di Courtney, una donna americana dei nostri tempi. 
Non sembra troppo sconvolta di questo e si abitua velocemente al presente: si veste con abiti moderni anche se nelle prime pagine li definisce scandalosi, trinca come una spugna ogni volta che le amiche la fanno uscire, si trucca, va in spiaggia in bikini, guida anche la macchina e tutte queste sue capacità vengono 'scusate' con frasi tipo "il mio corpo sapeva come schiacciare i pedali ... le mie mani viaggiavano sulla tastiera del computer come lo avessi sempre fatto (computer! che parola buffa) ..." e addirittura lavora in una caffetteria DA SOLA, usando macchinette del caffè e dando i resti. E io penso ancora in lire ...
Visto che dopo un po' il romanzo è mollo, viene tirata in ballo una chiromante che la ragazza aveva conosciuto ad una fiera nella sua vita reale. Magiamagia! Questa la indirizza nelle decisioni della sua nuova vita: in pratica deve aiutare Courtney la cui vita è un mezzo disastro.
Ah, quasi dimenticavo: Jane trova un album di disegni di Courtney e chi è la protagonista di questi disegni? Proprio Jane! ACCIPICCHIOLINA!
Insomma, Jane prende il posto di Courtney e viceversa e naturalmente dopo questo cambiamento avranno tutte e due una vita splendida e felice, l'una nella vita dell'altra. 
Ad un certo punto la chiromante tira fuori i termini 'memoria cellulare' e 'libero arbitrio' che a mio modestissimo parere sono buttati lì per fare un po' di scena.

Ok il lieto fine ma santa polenta, tra inizio e finale, ci mettete qualcosa di interessante e non banale, per favore?

mercoledì 22 gennaio 2014

lunedì 20 gennaio 2014

Chi sono i maleducati?

Qualche giorno fa al supermercato c'era un bimbo che nel reparto delle carni, spostava i cartellini dei prezzi: prendeva un cartellino qui, si faceva una corsetta in fondo al bancone, lo appoggiava, ne prendeva un altro, altra corsetta, cartellino poggiato, altro cartellino preso ... Dopo il 5° cartellino ho richiamato l'attenzione della madre: "Mi scusi, c'è suo figlio che sta spostando i prezzi ..."
La donna mi guarda, lo guarda e poi con tutta la calma del mondo dice: "Hans, volkswagen kaliberda schwarz kartoffeln grozer berlino"
(((scusate, il mio tedesco non è dei migliori ... o austriaco ... o quello che era!)))
Il bimbo la guarda e cosa fa? Riprende il suo lavoro di spostatore di prezzi.
"Signora, mi scusi ... stà continuando ..."
E che mi risponde la signora? "Beh, tanto zi ssono i nomi tei prototti zul kartellino"

Cara la mia frau Blucher, ha ragione ma perchè se prendo il petto di pollo poi devo perdere mezz'ora tra i cartellini delle fettine di manzo o del coniglio o del tacchino o della faraona o del ... per sapere se c'è un'offerta?

oh, e poi sono gli italiani quelli maleducati!

mercoledì 15 gennaio 2014

100 MOTIVI PER CUI E' BELLO VIVERE A GENOVA




01. Una città che non sarà mai una metropoli, per fortuna. 
02. Avere mare e monti a distanza di 30 minuti, forse anche meno. 
03. Non conoscere il concetto di nebbia.
04. La “focaccia” calda a tutte le ore. 
05. Il cielo terso che abbaglia gli occhi nelle giornate ventose. 
06. Il silenzio irreale che si gode dalla cima della Lanterna. 
07. I colori dell’orizzonte dopo una violenta burrasca. 
08. La cucina genovese, che riesce ad essere ricca con quasi niente. 
09. “Belìn”, questo nostro intercalare onesto, melodioso e mai volgare. 
10. Il mare, ovunque. 
11. Il centro storico più grande d’Europa. 
12. Il centro storico più grande d’Europa, che non è una bomboniera per turisti distratti ma un luogo veramente abitato e vissuto. 
13. Il centro storico più grande d’Europa con i suoi colori, la sua luce, le sue ombre, i suoi odori (non sempre gradevoli). 
14. Il centro storico più grande d’Europa, con un tale miscuglio di stili e architetture ... che gli abusi edilizi passano quasi inosservati ! 
15. Il centro storico più grande d’Europa, il cui ventre marcio ti emoziona anche quando dovresti incazzarti. 
16. I Palazzi dei Rolli, patrimonio dell’Umanità. 
17. La medaglia d’oro per la Resistenza. 
18. Avere inventato la Repubblica alcuni secoli prima della Rivoluzione Francese. 
19. Il Genoa e la Sampdoria. 
20. La Sampdoria e il Genoa (par condicio) 
21. Avere inventato la Banca …. ma di questa invenzione non so quanto abbiamo da vantarci …. 
22. Trentatré chilometri di costa .… che per andare da Voltri a Capolungo devi marcare ferie! 
23. Il vento di tramontana che d’estate benedici perché non sopporti la “maccaja”. ( Umidità ) 
24. Il vento di tramontana che d’inverno maledici perché ti taglia la faccia. 
25. Le fessure blu cobalto del cielo tra le case dei “caruggi”. ( I Vicoli ) 
26. La colazione “alla genovese” con la “fugassa” ( Focaccia ) pucciata nel caffelatte. 
27. I contrasti tra quartieri “bene” e quartieri “degradati”. 
28. Portare la tua nuova amica a “vedere la città dall’alto” 
29. Piazza dell’Amor Perfetto. 
30. Sfrecciare sul lungomare con la Vespa. 
31. Gli autobus che si inerpicano anche sulle strade più assurde. 
32. “Le donne di Genova, che ridono tra i denti” ( Francesco Baccini ). 
33. Le donne di Genova, che parlano come “camalli” anche quando hanno l’aspetto da nobildonne …. e troviamo tutto ciò molto attraente! 
34. Le donne di Genova, che sembra sempre che ce l’abbiano solo lor
35. Le donne di Genova, che sembra sempre che ce l’abbiano solo loro ….anche quando sei il loro amante / fidanzato / marito da dieci anni 
36. Un gatto che scruta il mondo dalla fessura di una persiana verde. 
37. Le pietre del Medioevo fianco a fianco con la Modernità. 
38. Poter fare il bagno in mare ad ottobre come se fosse la cosa più normale del mondo. 
39. Boccadasse, di giorno e di notte sempre affascinante. 
40. Vedere da Via XX il vessillo della città sventolare con orgoglio sulla Torre Grimaldina. 
41. Scoprire angoli della città che non hai mai notato per vent’anni anche se sono sempre stati lì, sotto il tuo naso, da sempre. 
42. Appisolarsi sulla spiaggia senza nessuno che ti rompa le scatole per sloggiarti. 
43. I possenti leoni della cattedrale di San Lorenzo, che non sembrano per nulla cattivi, ed infatti sono diventati i “cavallucci” più amati dai bambini. 
44. Il “pesto”, che ci offendiamo se gli altri lo copiano, anche se sappiamo benissimo che oramai lo fanno cani e porci. 
45. La vista da Capo Santa Chiara, che vengono le vertigini da tanto che sei a strapiombo sul mare. 
46. I chilometri di ringhiere di ghisa che hanno vissuto mille stagioni e sono sempre lì, con quel colore indefinito, con quel colore “un po’ così” . 
47. La metropolitana più corta del mondo, che se fossimo in America sarebbe già diventata un’attrazione tipo Disneyland. 
48. Il piacere delle birrerie con i tavolacci di legno che hanno visto passare generazioni di ragazzi. 
49. Inforcare gli occhiali da sole 365 giorni all’anno (o quasi). 
50. L’enorme basilica di Carignano, fatta costruire da una famiglia nobiliare per puro “dispetto” verso i “vicini di casa”. 
51. Salire in 10 minuti per “bricchi” ( Montagne attorno a Genova ) e trovarsi fuori dal mondo. 
52. Salire in 10 minuti per “bricchi” ( Montagne attorno a Genova ) e trovarsi dentro una calda osteria. 
53. I veri genovesi …. Quelli che “una parola è poco ma due son già troppe” ! 
54. I veri genovesi, così “chiusi” e così grandi di cuore. 
55. Ammirare dai Magazzini del Cotone l’arco del porto al tramonto. 
56. Il mare grigio d’ardesia disteso sotto il Belvedere di Castelletto. 
57. I mille locali della “movida”: piccoli, caldi e non troppo rumorosi. 
58. Sentire i nostri vecchi parlare in dialetto e riuscire a capire quello che dicono (più o meno). 
59. Portare in giro per il mondo il nostro animo sinceramente “antipatico”. 
60. Archivolti, antri, colonne, cancelli …. Una città rompicapo, sempre uguale e sempre diversa. 
61. I circoli della “pétanque” ( Boccie ) a Sampierdarena, nemmeno fossimo in Provenza! 
62. Tirare fuori il cappotto dall’armadio solo poche settimane all’anno. 
63. Centomila muri scrostati dal tempo. 
64. Gli slip e i reggiseni stesi sulle facciate delle case, che ti chiedi con curiosità di chi saranno …. 
65. L’aperitivo delle 19, che non è stato inventato a Genova, ma ci piace credere che sia così. 
66. L’aperitivo delle 19 d’estate, con la brezza che ti asciuga il sudore di una giornata in spiaggia …. e sei sempre a 10 minuti da casa…. 
67. Il selciato e le mura delle “creuze”, immutate nei secoli dei secoli, mentre oggi le case nuove vanno in malora dopo pochi anni. 
 68. Le strambe declamazioni di Melina Riccio che puoi leggere anche sui cassonetti della rumenta.( Spazzatura ) 
69. Prendere in giro i “padani” per le code che si devono sorbire in autostrada per raggiungerci. 
70. La Notte Bianca, dove bisogna farsi largo tra la folla col “machete”. 
71. La presenza e il ricordo di De André in ogni angolo della città vecchia.  
72. Il “pandolce” …. che non è mica fatto d’aria come quella roba da milanesi!  
73. La spruzzata di neve a gennaio che paralizza la città e fa subito chiudere le scuole di ogni ordine e grado nemmeno vivessimo al Polo Nord. 
74. Il “mugugno”, ( Lamentarsi ) che almeno questo non costa nulla. 
75. Il “mugugno”, ( Lamentarsi ) che è diventato il nostro sport preferito 
76. Il misto “torte di verdura” servito in trattoria. 
77. La collana di perle delle nostre “brave ragazze”, che poi è la stessa delle loro madri, delle madri delle loro madri, ecc. ecc. 
78. Gli spazi sprecati nel bel mezzo della città, che ti chiedi sconcertato come sia possibile. 
79. La “farinata” … semplicemente geniale ! 
80. La Sopraelevata, che in effetti bruttina lo è, ma se non ci fosse la città rimarrebbe spezzata in due. 
81. La Sopraelevata, che in effetti bruttina lo è … ma che vista ragazzi ! 
82. Il cartello arrugginito “città denuclearizzata” che ti accoglie quando torni a casa dalle Riviere. 
83. Prendere la granita a Castelletto, anche quando non fa caldo. 
84. Indicare educatamente ad un turista la strada per uscire sano e salvo dai caruggi. 
85. Far capire ad un turista che non esiste solo l’Acquario (impresa molto più difficile). 
86. Riuscire a perdersi nei vicoli …. nemmeno fossimo noi i turisti ! 
87. “Genova è un’idea come un’altra” (Paolo Conte) 
88. Le nostre brutture … che solo noi genovesi abbiamo il diritto di parlarne male!!! 
89. La coloratissima “urban art” di Piazzetta Faralli. 
90. La storica funivia a cremagliera di Granarolo. 
91. La musica ovattata che sale dai locali e dai baretti incastrati in mezzo agli scogli. 
92. I concerti “casalinghi” dei Meganoidi 
93. Ammirare la città dall’alto quando si torna a casa con l’aereo. 
94. I colori, i suoni, il caos del vecchio Mercato Orientale. 
95. Leggere 10 gradi sul termometro nelle mattine d’inverno e mugugnare che “fa freddo”. 
96. Leggere 10 gradi sul termometro nelle mattine d’inverno, arrivare a 20 gradi a mezzogiorno, e mugugnare che “fa caldo”. 
97. Leggere 10 gradi sul termometro nelle mattine d’inverno, arrivare a 20 gradi a mezzogiorno …. e ti vien voglia di fare qualsiasi altra cosa tranne che lavorare ! 
98. “Che Genova non è mai una cosa sola. Ma sempre due cose assieme, o tre, o quattro. Sempre, in ogni suo luogo, circostanza e anima” (Maurizio Maggiani) 
99. Genova, che non ammette mezze misure: o si odia, o si ama. 
100. Trovarsi in qualunque punto di Genova e pensare che viviamo nella città più bella del Mondo, anche quando per mille motivi ci fa “arraggià” ( Arrabbiare )

martedì 14 gennaio 2014

lunedì 13 gennaio 2014

Che cooosa?

Chi mi conosce un poco, sa che non sopporto tutte quelle nuove 'cuoche' che girano ora in tv come la Clerici e la Parodi. 
Vogliono far cucinare tutti e secondo loro tutti possono preparare pranzetti deliziosi. No, mi spiace, non funziona così, altrimenti saremmo tutti grandi chef.

Non dico che non siano soluzioni applicabili alla vita frenetica che facciamo, perchè la donna di oggi deve fare tutto quello che faceva prima e pure lavorare ... ok, passi pure ma cari miei, per fare un buon ragù, ci vogliono ore e ore di cottura: questo non cambia!

L'altro giorno ho intravisto una parte (giuro, solo pochi minuti) della Parodi che diceva che le lenticchie secche non vanno messe la notte prima nell'acqua, perchè altrimenti germogliano.

...
...
le lenticchie secche ... che germogliano ...
...
Ah sì?!
...
Qualcuno glielo ha detto che non deve lasciarcele per una settimana?
il problema è che qualcuno, magari, le crede pure ...

sabato 11 gennaio 2014

1 centesimo




Ripartiamo di slancio!

venerdì 10 gennaio 2014

Regali

Quest'anno ho letto 14 libri. 
Pochetto, lo so ma tante volte la sera mi metto a letto e crollo ... e di giorno proprio non riesco a prendermi neppure 5 minuti per leggere un misero capitolo.

Nonostante questo, Babbo Natale ci ha portato


sì, anche un po' di manga ... pallavolistici, naturalmente!

giovedì 9 gennaio 2014

Fatemi controllare ...

Babbo Natale lo ha bevuto tutto il latte?

in punta di piedi, eh, che sennò non riesci a vedere ...

mercoledì 8 gennaio 2014

Noi non amiamo la pallavolo ... no, no ...


Cari genitori mi rivolgo a voi in quanto esseri adulti, razionali e con la testa ben piantata sulle spalle. 
Preferisco essere proprio io a dirvelo, con cognizione di causa e prima che lo scopriate sulla vostra pelle: la pallavolo è lo sport più pericoloso che esista.
 

Vi hanno ingannato per anni con la storia della rete, della mancanza di contatto fisico, del fair play. Ci siamo cascati tutti, io per primo, il rischio è molto più profondo subdolo. 

Prima di tutto questa cosa del passaggio… In un mondo dove il campione è colui che risolve le partite da solo, la pallavolo, cosa si inventa? Se uno ferma la palla o cerca di controllarla toccandola due volte consecutivamente, l’arbitro fischia il fallo e gli avversari fanno il punto. Diabolico ed antistorico: il passaggio come gesto obbligatorio per regolamento in un mondo che insegna a tenersi strette le proprie cose, i propri privilegi, i propri sogni, i propri obiettivi. Poi quella antipatica necessità di muoversi in tanti in uno spazio molto piccolo. Anzi lo spazio più piccolo di tutti gli sport di squadra! 81 metri quadrati appena… Accidenti, ci mettiamo tanto ad insegnare ai nostri figli di girare al largo da certa gentaglia, a cibarsi di individualismo (perché è risaputo che chi fa da sé fa per
tre), a tenersi distanti da quelli un po’ troppo diversi e poi li vediamo tutti ammassati in pochi metri quadrati, a dover muoversi in maniera dannatamente sincronica, rispettando ruoli precisi, addirittura (orrore) scambiandosi ‘cinque’ in continuazione.


Non c’è nessuno che può schiacciare se non c’è un altro che alza, nessuno che può alzare se non c’è un altro che ha ricevuto la battuta avversaria. Una fastidiosa interdipendenza che tanto è fondamentale per lo sviluppo del gioco che rappresenta una perfetta antitesi del concetto con cui noi siamo cresciuti e che si fondava sulla legge: ‘La palla è mia e qui non gioca più nessuno’. Infine ci si mette anche il punteggio e il suo continuo riazzeramento alla fine di ogni set. Ovvero, pensateci: hai fatto tutto benissimo e hai vinto il primo set? Devi ricominciare da capo nel secondo. Devi ritrovare energia, motivazioni, qualità tecniche e morali. Quello che hai fatto prima (anche se era perfetto) non basta più, devi rimetterlo in gioco. Viceversa, hai perso il set precedente? Hai una nuova oggettiva opportunità di ricominciare da capo.

Assolutamente inaccettabile per noi adulti che lottiamo per tutta la vita per costruirci la nostra zona di comfort dalla quale, una volta che ci caschiamo dentro, guai al mondo di pensare di uscire. 

Insomma questa pallavolo dove la squadra conta cento volte più del singolo, dove i propri sogni individuali non possono che essere realizzati attraverso la squadra, dove sei chiamato a rimettere in gioco sempre ed inevitabilmente quello che hai fatto, diciamocelo chiaramente, è uno sport da sovversivi! Potrebbe far crescere di ragazzi e ragazze che credono nella forza e nella bellezza della squadra, del collettivo e della comunità. 
Non vorrete correre questo rischio, vero? 
Anche perché vi avviso, se decidere di farlo… non tornerete più indietro.

Mauro Berruto
commissario tecnico della nazionale maschile di pallavolo


Testo uscito sul volume
‘Sogni di gloria. Genitori, figli e tutti gli sport del momento’
collana ScuolaHolden edito da Feltrinelli

lunedì 6 gennaio 2014

Il Giardino Dei Segreti - Kate Morton

Bello, decisamente bello! Un 10 pieno!

Dalla quarta di copertina - Inghilterra, 1913. Nell ha solo 4 anni quando viene abbandonata sul ponte di una nave da una donna misteriosa, Eliza Makepeace. Dopo una lunga traversata, si ritrova in Australia, sola e smarrita. Non ricorda nulla ma tiene stretto tra le mani un libro di favole. Australia, 2005. Alla morte di Nell, sua nipote Cassandra riceve un'eredità inaspettata. Un cottage inglese, nel cui giardino sono sepolti i segreti di un passato oscuro e tormentato, quello di Eliza Makepeace, autrice di fiabe meravigliosamente inquietanti ...

Belli i salti nel tempo per raccontare la vita dei vari personaggi, belle le vicende che corrono attraverso i decenni, delicato il modo di raccontare eventi tutt'altro che leggeri. 
Niente di banale, niente fronzoli. 5 stelline anobii!

La mia amica Simona stà diventanto una pusher perfetta! Dopo Robin Hobb mi ha fatto conoscere la Morton! Il nome Simona porta libri belli, perché anche Moma mi ha consigliato una sfilza di libri che ci puoi fare il giro del mondo!

"Mi chiamo Eliza."
"E io mi chiamo Davies."
"Siete molto vecchio."
"Sono vecchio almeno quanto il mio dito mignolo e un po' più dei miei denti."

sabato 4 gennaio 2014

Il figone del mese


Questo bel figliolo si chiama Simone Parodi, uno dei pochissimi campioni che la mia Liguria ha dato alla pallavolo.

Una brutta operazione da bambino per fortuna conclusasi bene, il papà come primo allenatore... bello (forse con un poooochino di naso), bravo nella pallavolo e pure a disegnare! 
Guardate cosa ha fatto nello spogliatoio della sua squadra l'anno scorso